Trama
“Nei primi anni Ottanta Steven Adler – insieme a quattro talentuosi ma problematici e sregolati musicisti – formò i Guns N'Roses. Il gruppo emerse dalla strada con un connubio energico di glam rock e blues che conquistò il mondo, proiettando la band a un livello di fama e successo inimmaginabili. Ma ci fu un prezzo da pagare. Salato. Per Adler fu la salute e la sanità mentale, una spirale di follia che culminò con l’allontanamento dal gruppo voluto dai suoi compagni. Un tradimento che lo fece precipitare in un inferno di droghe e depressione per i successivi vent'anni. Dopo ventotto overdose, tre tentativi di suicidio, un paio d'arresti e un infarto, Steven Adler è pronto a raccontare la sua scomoda verità.”
Titolo: My Appetite For Destruction: Sesso, Droga & Guns N’ Roses
Autore: Steven Adler
Formato: Copertina Flessibile
Pagine: 280
Editore: Chinaski Edizioni (24 Giugno 2012)
Collana: Voices
Prezzo: 18,00 Euro
Tempo Di Lettura: 2 giorni
________________________________
Ebbene, dopo che questa autobiografia mi era sfuggita sotto il naso, ci hanno pensato (fortunatamente) bene due tra i miei migliori amici a regalarmela per il compleanno la scorsa estate.
L'ho letta consapevole del fatto che l'autore, nonché protagonista, è il grande Mr. Steven Adler membro fondatore e primo batterista dei Guns N' Roses.
Sono gli anni '80 e con lui la band ha raggiunto una fama mondiale che grazie al primo album intero “Appetite For Destruction” li ha consacrati come pietra miliare del rock.
Con la band Adler ha inciso due album “Appetite For Destruction” nel 1987, “GN'R Lies” l’anno seguente e una sola canzone nel 1991 su “Use Your Illusion” II.
Ma veniamo al libro. Ovviamente sono di parte e sinceramente devo ammettere che a priori questa autobiografia mi interessava, lui è stata una delle rockstars che hanno riempito con la loro musica la mia adolescenza, fino ad arrivare ad oggi, senza stancarmi mai di ascoltarla.
Comunque sono imparziale quando dico che è un libro scritto con il cuore, senza nessun filtro di censure e senza nessun nascondiglio.
E' la persona Steven Adler che si mette a nudo davanti a sé stesso, ai suoi fans e alle persone che lo conoscono, raccontando come, quando e perché della sua vita prima, durante e dopo i Guns N' Roses. Non fa sconti a nessuno, tantomeno a sé stesso e cronologicamente mette nero su bianco tutta la sua vita, le sue debolezze e il suo talento. Il tutto senza vergogna… e credetemi ne racconta di cose!
La sua amicizia con Slash nasce quando sono più o meno dodicenni e sin da subito hanno come sogno comune quello di creare una rock band insieme che li porti al successo, facendogli girare il mondo con grandiosi tour.
Detta così sembra molto il sogno irrealizzabile di qualsiasi ragazzino, ma loro ci credono e Steven ci crede talmente tanto nel suo sogno, che fa di tutto per realizzarlo, grazie al suo talento e a quello dei suoi compagni di band.
L'incontro poi con Axl Rose, Izzy Stradlin ed infine Duff McKagan danno il via definitivo per la nascita di questo sogno.
C'è anche la storia del nome della band, non la conoscevo, davvero. Ma non voglio togliere la sorpresa a chi è curioso di leggere tutto il libro senza avere anticipazioni.
Quello delle star è un mondo (strano a dirlo ma è così) difficile. Psicologicamente difficile e la pressione mediatica, lo stare lontano da casa (anche due anni per fare dei tour continui), è sfiancante e alle volte alienante. Se si è una persona con delle particolari caratteristiche poi è anche facile cadere in depressione e nonostante milioni di fans la adorano e la amano, può accadere che loro non riescono a vedersi per quello che sono. Quindi ecco che arrivano le droghe, i farmaci, e l’alcool a fare il resto.
Steven Adler non nasconde la dipendenza dalle droghe (eroina, marijuana, crack, hashish, ansiolitici e via dicendo…) di gran parte del mondo del Rock, condito con tanto sesso ed alcool. Una volta che ci si è concessi il lasciapassare per questo stile di vita, se non si è rispettosi verso sé stessi, la discesa a tutta velocità verso l’autodistruzione è inevitabile.
A lui il colpo di grazia viene dato dall'esclusione graduale, ma inclemente, dai Guns N' Roses con una condotta da parte degli altri membri del gruppo decisamente pessima. Ma questo è il punto di vista di Steven Adler, per potersi fare un’idea più veritiera dei fatti, di certo, bisognerebbe leggere/sentire quello che hanno da dire a tal proposito gli altri membri della band.
E' stato bello ed interessante poter scoprire la carriera di uno di miei musicisti preferiti, di quando ero ragazzina, che si racconta a volte con quel suo gran sorriso, a volte con tutta la drammaticità che richiede il ricordo, anche se a volte o la maggior parte delle volte lui neanche se ne rendeva conto della condizione in cui si trovava.
In breve nella sua vita le droghe pesanti hanno preso il sopravvento e la sua autostima diminuiva in modo inversamente proporzionale a come cresceva il bisogno di farsi e stare fuori fumando, bucandosi, sniffando e prendendo tutto ciò che lo allontanava sempre di più dalla lucidità e dalla realtà.
Il percorso per poter uscire dalla droga o da qualsiasi altra dipendenza grave è difficoltoso, ma non impossibile se si è motivati e convinti di volerlo fare e se vicino si hanno persone che ti proteggono dal ricadere nel buco nero del farsi ad ogni costo.
Dopo i Guns comunque Adler continua a lavorare nel mondo della musica come compositore, musicista e produttore dei propri lavori, ed è ancora attivo con la band Adler's Appetite con la quale si esibisce incessantemente.
Un bel po' di materiale raccolto in questo libro che riporta indietro con gli anni, per ripercorrere senza sosta tutte le tappe di questo storico batterista, che oltretutto ha avuto anche la sua buona dose di sfortuna tutto sommato...
Consiglio questo libro a chi ama ovviamente i Guns e a chi crede che le loro canzoni degli anni più belli rimarranno una colonna sonora immutevole, non importa se aumenta sempre di più il divario di tempo che ci separa dai giorni della loro prima pubblicazione.
xoxo Connor
Dal libro:
“Prima che tu te ne renda conto, l'alcol e la droga si fanno strada dentro di te e rimpiazzano ogni euforia naturale, diventa impossibile godersi qualsiasi tipo di piacere perché sei a pezzi, morto dentro.
E non hai idea del perché tu non riesca più a trarre alcuna soddisfazione dalle cose semplici.”
“Era alto più di uno e novanta, aveva i capelli lunghi, biondi e cotonati con una ciocca nera da un lato. Si faceva chiamare Duff Rose ed era uno sconvolto. Ci trovammo subito alla grande con lui: ci piacevano gli stessi gruppi e, altrettanto fondamentale, ci facevano schifo gli stessi gruppi.”
“Il problema di quando tu dai un dito è quello che succede dopo. Non sono soddisfatti e ti chiedono di più. Magari è per questo che sarebbe comportarsi da stronzi con gli altri, così imparano a non fare più tanto i cazzoni con te.”
Foto by Connor
Disclaimer/Disclosure: Questo prodotto è stato acquistato per Connor a scopo di uso personale.