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25 aprile 2016

Heavy Star - Electric Overdrive

Heavy Star

In questo post propongo la recensione del cd "Electric Overdrive" della band romana Heavy Star che ho scritto per Metalforce. Per leggere direttamente la recensione cliccate direttamente sul titolo qui sotto.


Heavy Star

Di seguito due video: il primo è il promo dell'album, mentre il secondo è il video per il primo singolo tratto da questo disco "Electric Overdrive". Buon ascolto! 


xoxo Connor







11 febbraio 2016

Implacabile. Il Memoir - Recensione

 Implacabile

Trama

"Come fa un ragazzo svedese a sbarcare in America alla tenera età di diciotto anni e, nel giro di un mese, a ritrovarsi con la gente che fa la fila per sentirlo suonare la chitarra? Dove ha imparato una tale tecnica? Come ha sviluppato uno stile così particolare? E che cosa succede dopo?
In Implacabile, Yngwie Malmsteen rivive i momenti più gloriosi e più bui della sua leggendaria carriera di musicista tra i più ammirati, chiacchierati e imitati del mondo: da come riuscì a comprare la sua prima Strat e a costruire il suo primo muro di Marshall, fino alla verità dietro al titolo dell'album UNLEASH THE FURY del 2005, e oltre. Al centro della storia di Yngwie c'è la sua ribellione contro le convenzioni e le restrizioni della Svezia in cui è cresciuto. "Non distinguerti dalla massa", gli dicevano quando sognava di diventare un musicista professionista. 
"Non avrai successo", lo ammonivano, quando desiderava suonare a tutto volume o eseguire canzoni poco note. La sua intera carriera è stata un'affermazione: io mi distinguerò, io avrò successo. Yngwie narra i piccoli e i grandi episodi della sua vita senza orgoglio né rimpianti, ma con notevole intensità. E si addentra nel lato più corrotto e torbido del rock, rivelando come manager, case discografiche e altri l'abbiano derubato prima che sua moglie, April, salvasse lui e la sua carriera. 
I musicisti saranno attratti dalle descrizioni di come Yngwie creò le sue canzoni migliori e dal suo approccio globale alla composizione e alle dinamiche interne ai gruppi, ma anche all'ammirazione che dimostra per i musicisti che hanno influenzato la sua tecnica e lo sviluppo del suo unico stile metal neoclassico, dal violinista e compositore Niccolò Paganini a Ritchie Blackmore dei Deep Purple. Che tu sia un fanatico dell'heavy metal, un aspirante strumentista o semplicemente un amante delle biografie rock'n'roll senza freni, leggerai Implacabile dalla prima all'ultima pagina."

Titolo: Implacabile. Il Memoir

Autore: Yngwie J. Malmsteen
Formato: Copertina Flessibile
Pagine: 235
Editore: Arcana (28 Agosto 2013)
Collana: Musiqa
Prezzo: 19,50 Euro
Tempo Di Lettura: 7 giorni
cinque stelle



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Un genere di libri che tanto mi piace leggere sono le autobiografie, soprattutto quelle di musicisti la cui carriera seguo da tempo.

In questo libro il vichingo più famoso della sei corde racconta per filo e per segno la sua vita e la sua carriera.



Il libro inizia con gli ormai classici "dicono di lui" di svariati personaggi più o meno rilevanti, nella parte centrale della rilegatura troviamo un inserto di pagine in carta lucida con una trentina di foto stampate a colori e in B/N che ritraggono le persone e le tappe più importanti della vita privata e della vita da musicista di Yngwie J. Malmsteen.



Con tanta sincerità e naturalezza Yngwie J. Malmsteen ci narra tutto, ma proprio tutto quello che può, dalla sua infanzia e la sua vita in Svezia fino ai diciotto anni e la partenza per gli USA. La sua carriera musicale con gli Steeler, gli Alcatrazz e la sua carriera solista. Il suo amore per la musica classica e lo stile neoclassico che lo contraddistingue e lo renderà unico. Malmsteen riesce a dimostrare di essere non solamente un chitarrista, ma un carismatico leader, un eccellente songwriter e un compositore ed arrangiatore. Un artista completo e geniale.



Vari manager si alterneranno alla direzione dei suoi affari, chi con molta onestà, chi con molta meno, fino a che la sua terza moglie April si rimboccherà le maniche e prenderà in mano le redini della gestione finanziaria, manageriale ed organizzativa, risollevando le sorti di quest'uomo. Yngwie ha dovuto lottare anche contro seri problemi di alcolismo che stavano tirando a fondo l'uomo e l'artista. 
Ci racconta della sua carriera, tutta costruita grazie alle sue capacità, alla sua costanza, al suo intuito e al suo genio. 
Il suo essere leader e artista molto apprezzato e stimato, lo ha portato a scalare vette di successo che solamente pochi possono solo sognare di raggiungere.


In questo libro si legge una vita che fino ad ora può insegnare che impegno, pratica, talento, costanza, creatività e genialità, se uniti nel modo giusto e nutriti costantemente possono portare ai risultati desiderati, ed anche oltre.


Senza dubbio è una lettura obbligatoria per tutti i musicisti, e consigliata per gli appassionati delle vite dei musicisti geniali, è un must-have per i fans di Yngwie J. Malmsteen o per chi ne è solamente incuriosito. Una lettura consigliata per tutti coloro che ancora non lo conoscono e ancora non lo amano, leggete questa autobiografia, e ascoltate tutti i suoi cd, scoprirete un mondo meraviglioso, non ve ne pentirete!



xoxo Connor


Dal libro:



"A volte una frase o un piccolo pezzo di melodia all'interno dell'assolo improvvisato sul disco è così orecchiabile che poi lo suono sempre a quel modo. Ma l'assolo più lungo, in cui è incastonata quella frase, sarà improvvisato e non sarà esattamente come quello del disco. Semplicemente lavoro così."



"Fin dall'inizio ho sempre cercato di impressionare soprattutto me stesso. Cerco di superarmi."



"Per me il carisma è un elemento fondamentale: o ce l'hai o no. Non è qualcosa che si indossa."



"Quando sono in pubblico, non ho questo aspetto perché voglio assumere un qualche tipo di personalità artefatta. So che molti si lamentano perché non ho cambiato lo stile dei miei abiti e il mio look in vent'anni. Quello che vedete sono davvero io. E' un modo di pormi con cui mi sento a mio agio. E' quello che sono. Mi piace, e non voglio essere in nessun altro modo. Indosso sempre jeans neri, camice nere e un certo tipo di stivali perché in quegli abiti mi sento bene: perché sono di mio gradimento. 
Non c'è nessun mistero, nessun personaggio. E' solo ciò che mi piace."

"Oggi c'è assenza di filtro, una funzione che prima era assolta dalle case discografiche. Non sono nemmeno capace di dirvi il nome di un gruppo nuovo che abbia dato inizio a una corrente musicale innovativa."

"Probabilmente il consiglio migliore che posso dare a qualcuno è di perseverare nel raggiungere livelli di tecnica sempre più alti. E' certo possibile diventare un artista di successo senza essere bravo, non è difficile. Ma se vuoi diventare un musicista estremamente abile, non esistono scorciatoie. Vuoi la celebrità o il rispetto? Forse li potrai avere entrambi, ma ci vogliono fatica, determinazione e fiducia in se stessi, uniti magari a un po' di fortuna qua e là."

"Ci sono due cose che non si possono comprare o costruire: il carisma autentico e il talento. Ed entrambi sono essenziali se si vuole sperare di fare il salto da strumentista così e così, da musicista di medio livello, fino ad essere qualcuno che il pubblico riconosce all'istante e che aspira a imitare. Per carisma non intendo truccarsi e indossare abiti vistosi sul palco; voglio dire la presenza."

"Negli anni Ottanta c'è stato un periodo in cui potevi definirti una rockstar se semplicemente sembravi una rockstar. Ma fu un fuoco di paglia: sotto i lustrini non c'era nulla che sostenesse una carriera."

"Conta mantenersi saldi nei propri propositi, se si crede in ciò che si fa. Non sarei dove sono se avessi cercato di cambiare per seguire tutti i consigli che ho ricevuto da critici e manager nel corso degli anni. Sapevo quello che volevo fare, a modo mio: fine della storia. Per questo atteggiamento mi hanno dato dell'arrogante, ma non ha senso scusarti con chicchessia quando sai che ciò che stai facendo è autentico e sincero. Cercare di cambiarlo sarebbe una falsità."

"In milioni lottano in rete, ognuno vuole essere la nuova stella, ma il vecchio procedimento di filtraggio, molto strutturato, della vecchia industria musicale, ormai non c'è più, per cui l'astro nascente del web può tramontare nell'arco di una settimana e magari anche meno."



Libro


Foto by Connor


Disclaimer/Disclosure: Questo prodotto è stato acquistato da Connor a scopo di uso personale.







21 novembre 2013

My Appetite For Destruction: Sesso, Droga e Guns N’ Roses - Recensione

Autobiografia Steven Adler

Trama

“Nei primi anni Ottanta Steven Adler – insieme a quattro talentuosi ma problematici e sregolati musicisti – formò i Guns N'Roses. Il gruppo emerse dalla strada con un connubio energico di glam rock e blues che conquistò il mondo, proiettando la band a un livello di fama e successo inimmaginabili. Ma ci fu un prezzo da pagare. Salato. Per Adler fu la salute e la sanità mentale, una spirale di follia che culminò con l’allontanamento dal gruppo voluto dai suoi compagni. Un tradimento che lo fece precipitare in un inferno di droghe e depressione per i successivi vent'anni. Dopo ventotto overdose, tre tentativi di suicidio, un paio d'arresti e un infarto, Steven Adler è pronto a raccontare la sua scomoda verità.” 

Titolo: My Appetite For Destruction: Sesso, Droga & Guns N’ Roses
Autore: Steven Adler
Formato: Copertina Flessibile
Pagine: 280
Editore: Chinaski Edizioni (24 Giugno 2012)
Collana: Voices
Prezzo: 18,00 Euro
Tempo Di Lettura: 2 giorni
quattro stelle



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Ebbene, dopo che questa autobiografia mi era sfuggita sotto il naso, ci hanno pensato (fortunatamente) bene due tra i miei migliori amici a regalarmela per il compleanno la scorsa estate.

L'ho letta consapevole del fatto che l'autore, nonché protagonista, è il grande Mr. Steven Adler membro fondatore e primo batterista dei Guns N' Roses.
Sono gli anni '80 e con lui la band ha raggiunto una fama mondiale che grazie al primo album intero “Appetite For Destruction” li ha consacrati come pietra miliare del rock.
Con la band Adler ha inciso due album “Appetite For Destruction” nel 1987, “GN'R Lies” l’anno seguente e una sola canzone nel 1991 su “Use Your Illusion” II.

Ma veniamo al libro. Ovviamente sono di parte e sinceramente devo ammettere che a priori questa autobiografia mi interessava, lui è stata una delle rockstars che hanno riempito con la loro musica la mia adolescenza, fino ad arrivare ad oggi, senza stancarmi mai di ascoltarla.

Comunque sono imparziale quando dico che è un libro scritto con il cuore, senza nessun filtro di censure e senza nessun nascondiglio.
E' la persona Steven Adler che si mette a nudo davanti a sé stesso, ai suoi fans e alle persone che lo conoscono, raccontando come, quando e perché della sua vita prima, durante e dopo i Guns N' RosesNon fa sconti a nessuno, tantomeno a sé stesso e cronologicamente mette nero su bianco tutta la sua vita, le sue debolezze e il suo talento. Il tutto senza vergogna… e credetemi ne racconta di cose!
La sua amicizia con Slash nasce quando sono più o meno dodicenni e sin da subito hanno come sogno comune quello di creare una rock band insieme che li porti al successo, facendogli girare il mondo con grandiosi tour.
Detta così sembra molto il sogno irrealizzabile di qualsiasi ragazzino, ma loro ci credono e Steven ci crede talmente tanto nel suo sogno, che fa di tutto per realizzarlo, grazie al suo talento e a quello dei suoi compagni di band.
L'incontro poi con Axl Rose, Izzy Stradlin ed infine Duff McKagan danno il via definitivo per la nascita di questo sogno.

C'è anche la storia del nome della band, non la conoscevo, davvero. Ma non voglio togliere la sorpresa a chi è curioso di leggere tutto il libro senza avere anticipazioni.
Quello delle star è un mondo (strano a dirlo ma è così) difficile. Psicologicamente difficile e la pressione mediatica, lo stare lontano da casa (anche due anni per fare dei tour continui), è sfiancante e alle volte alienante. Se si è una persona con delle particolari caratteristiche poi è anche facile cadere in depressione e nonostante milioni di fans la adorano e la amano, può accadere che loro non riescono a vedersi per quello che sono. Quindi ecco che arrivano le droghe, i farmaci, e l’alcool a fare il resto.

Steven Adler non nasconde la dipendenza dalle droghe (eroina, marijuana, crack, hashish, ansiolitici e via dicendo…) di gran parte del mondo del Rock, condito con tanto sesso ed alcool. Una volta che ci si è concessi il lasciapassare per questo stile di vita, se non si è rispettosi verso sé stessi, la discesa a tutta velocità verso l’autodistruzione è inevitabile.
A lui il colpo di grazia viene dato dall'esclusione graduale, ma inclemente, dai Guns N' Roses con una condotta da parte degli altri membri del gruppo decisamente pessima. Ma questo è il punto di vista di Steven Adler, per potersi fare un’idea più veritiera dei fatti, di certo, bisognerebbe leggere/sentire quello che hanno da dire a tal proposito gli altri membri della band.

E' stato bello ed interessante poter scoprire la carriera di uno di miei musicisti preferiti, di quando ero ragazzina, che si racconta a volte con quel suo gran sorriso, a volte con tutta la drammaticità che richiede il ricordo, anche se a volte o la maggior parte delle volte lui neanche se ne rendeva conto della condizione in cui si trovava.

In breve nella sua vita le droghe pesanti hanno preso il sopravvento e la sua autostima diminuiva in modo inversamente proporzionale a come cresceva il bisogno di farsi e stare fuori fumando, bucandosi, sniffando e prendendo tutto ciò che lo allontanava sempre di più dalla lucidità e dalla realtà.
Il percorso per poter uscire dalla droga o da qualsiasi altra dipendenza grave è difficoltoso, ma non impossibile se si è motivati e convinti di volerlo fare e se vicino si hanno persone che ti proteggono dal ricadere nel buco nero del farsi ad ogni costo.

Dopo i Guns comunque Adler continua a lavorare nel mondo della musica come compositore, musicista e produttore dei propri lavori, ed è ancora attivo con la band Adler's Appetite con la quale si esibisce incessantemente. 
Un bel po' di materiale raccolto in questo libro che riporta indietro con gli anni, per ripercorrere senza sosta tutte le tappe di questo storico batterista, che oltretutto ha avuto anche la sua buona dose di sfortuna tutto sommato...

Consiglio questo libro a chi ama ovviamente i Guns e a chi crede che le loro canzoni degli anni più belli rimarranno una colonna sonora immutevole, non importa se aumenta sempre di più il divario di tempo che ci separa dai giorni della loro prima pubblicazione.


xoxo Connor


Dal libro:

“Prima che tu te ne renda conto, l'alcol e la droga si fanno strada dentro di te e rimpiazzano ogni euforia naturale, diventa impossibile godersi qualsiasi tipo di piacere perché sei a pezzi, morto dentro.
E non hai idea del perché tu non riesca più a trarre alcuna soddisfazione dalle cose semplici.”

“Era alto più di uno e novanta, aveva i capelli lunghi, biondi e cotonati con una ciocca nera da un lato. Si faceva chiamare Duff Rose ed era uno sconvolto. Ci trovammo subito alla grande con lui: ci piacevano gli stessi gruppi e, altrettanto fondamentale, ci facevano schifo gli stessi gruppi.”

“Il problema di quando tu dai un dito è quello che succede dopo. Non sono soddisfatti e ti chiedono di più. Magari è per questo che sarebbe comportarsi da stronzi con gli altri, così imparano a non fare più tanto i cazzoni con te.”



Libro


Foto by Connor


Disclaimer/Disclosure: Questo prodotto è stato acquistato per Connor a scopo di uso personale.



23 settembre 2013

Music Corner - Inflated Psychotic

E' uscito finalmente il videoclip al quale ho partecipato come comparsa ad Agosto! E' venuto davvero bellissimo! La band si chiama Dogmate e la canzone è "Inflated Psychotic".
Per maggiori informazioni visitate il sito dei Dogmate.


xoxo Connor




Questo è il testo della canzone


I am the strongest, I control the mind you control only the body,
look behind
I'm the best, I 'll crush you until I take away your breath, I got the power
soon you'll become my sweet sweet pets
look at him through the fire
Your next opponent
is stronger than the previously
more angry, more sweat, more difficult to bring down
inflated psychotic
you make me sick, between steroids and proteins
too many wasted years
you're wasting your energy, and when your muscles are tired
I'll repeatedly strike your weak spot ... look at me through the fire
I'm your opponent
You're not into my family
give angry, give sweat
inflated psychotic





1 agosto 2013

Flashback To 2010

Stavo guardando il mio archivio di fotografie, ed ho ritrovato questo servizio fotografico fattomi nel 2010 dalla bravissima Ester Vulpiani in occasione di una serie di scatti da fare con la mia band, i This Void Inside.

Vi avverto, non sono stati editati con Photoshop, per cui tutti i difetti che vedete sono i miei teh-eeh! Se volete vedere gli scatti di Ester date un'occhiata alla sua pagina Facebook a questo link!

xoxo Connor


SJ Connor 1


SJ Connor 2


SJ Connor 3


SJ Connor 4


SJ Connor 5







17 gennaio 2013

Nel Ritmo Del Piacere. Amore, Morte E Duran Duran - Recensione

nel ritmo del piacere

Trama

"È una notte di lunedì al Brighton Dome, due settimane prima dell'uscita di Girls On Film, il nostro terzo singolo. Una settimana dopo il mio ventunesimo compleanno. Le luci si abbassano e attacca Tel Aviv. Ma sta capitando qualcosa di strano. Nessuno di noi riesce a sentire la musica. Che succede tra il pubblico? È il suono della folla che si fa sempre più rumoroso. Un continuo crescendo. Un coro. Sono urla. Poi entriamo sul palco, attraversando il sipario di sicurezza. Un brivido di paura ci percorre. Ci scambiamo sguardi apprensivi. Una smorfia compare sui nostri volti, come per dire "sarà tutto vero?". E il sipario si alza sulla nostra nuova vita". Con i Duran Duran, John Taylor ha prodotto alcune delle canzoni più belle e importanti della nostra epoca. Dai bagliori disco del singolo d'esordio, Planet Earth, fino al loro ultimo album "numero uno", All you need is now, i Duran Duran hanno sempre avuto il potere di far perdere la testa al mondo intero. Per John è stata una corsa di trent'anni, selvaggia, emozionante e... pericolosa. Adesso racconta la sua incredibile storia. Un romanzo di sogni realizzati, di lezioni imparate e di demoni conquistati. Stracolmo di ricordi ed emozioni, scritto con ironia, grande onestà e matura saggezza."

Titolo: Nel Ritmo Del Piacere
Autore: John Taylor
Formato: Copertina Flessibile
Pagine: 332
Editore: Arcana (28 Novembre 2012)
Collana: Arcana musica
Prezzo: 18,50 Euro
Tempo Di Lettura: 5 giorni
cinque stelle



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Il Titolo originale di questo libro è In The Pleasure Groove: Love, Death & Duran Duran, il nome dell'autore è John Taylor. Devo aggiungere altro? Lo desideravo tanto e finalmente a Natale sono riuscita ad averlo.

In queste pagine ci racconta di lui negli anni '70 e '80, della musica che ascoltava, suonava, scriveva, sognava di suonare e lo ispirava, dei musicisti che erano dentro e intorno a quella musica e alla sua vita. 

Il basso di John Taylor, la musica e lo stile glam, New Romantic, sono quello con cui hanno iniziato i Duran Duran nella loro carriera come band, ed io come musicista e come bassista sono sempre stata affascinata dal groove che mi coinvolgeva (e tutt'ora mi rapisce) nella loro musica. I Duran Duran sono tra i primi che hanno acceso la scintilla della mia sete di musica, il loro stile creato unendo e mixando le loro diverse ispirazioni e i loro diversi background è stato lo stile perfetto sempre in continua evoluzione creativa.

Tutto questo è raccontato nel suo libro, in cui vengono raccolte anche tante foto, emozioni, sensazioni, confessioni. Un libro meraviglioso, senza artefatti e senza veli.

La vita di successo, soprattutto nel campo della musica, spesso si rivela dolce/amara, è per questo che bisogna stare attenti a ciò che si sogna e a ciò che si desidera, perché non è semplice gestire il successo; è facile essere trascinati dalla magia degli eventi e perdere le redini della propria vita, perdere di vista ciò che si è e confondere il personaggio che la gente vede, ama, idolatra, con la persona che si è nella realtà. 

I Duran Duran hanno dato partendo dagli anni '80 dei nomi alla musica, alla moda, allo stile, e a tanto altro ancora.

John Taylor musicalmente ha avuto ed ha una carriera stellare, Duran Duran, Power Station, Neurotic Outsiders, solista per la colonna sonora del meraviglioso film 9 settimane e 1/2, e tantissimo ancora. Ci sarebbero ancora più di mille mila cose da dire, ma credo sia meglio che andiate a scoprirvele da soli leggendo questo meraviglioso libro.

Per chiudere il post lascio le frasi del libro che mi sono entrate nel cuore e vorrei conservare, perché con queste parole, questa volta è stato lui un altro dei miei uomini col megafono.



xoxo Connor


Dal libro:


"Al contrario, invece, tutti volevano divertirsi con me. Ma dietro quella faccia da party si celava un turbinio di paura, misto ad arroganza e solitudine. E a un'incredibile popolarità."

"Si parlò molto di onestà e di autenticità, una parola e un valore che da allora sono la mia fissazione. Vuol dire essere sé stessi, senza bisogno di recitare una parte. Presentarsi al mondo per quel che si è, in tutta onestà."

"Chiunque può uscire su un palco di fronte a trentamila persone che hanno tutti i tuoi dischi, che conoscono a memoria le parole delle canzoni e si stanno godendo il momento. Ma se riesci a stare sul palco di fronte a otto persone e divertirti... allora forse sei un musicista nato. Mi resi conto che era possibile viversi male un concerto di fronte a migliaia di persone. La dimensione della folla non ha importanza, perché la gran parte dell'esibizione è in realtà un lavoro interiore. Avevo imparato ad affrontare ogni concerto come il più importante."

"Aiutami a tenere il mio turbolento ego sotto controllo. Aiutami a far sì che questa sia un'esperienza positiva per tutti. Aiutami a lenire le tensioni tra di noi. Aiutami ad allontanare le mie paure di fallimento."

"Oggi si suona. E tu sei quel "fottuto" John Taylor!"

"L'unica cosa è suonare. Continuare a scrivere canzoni. Finché avrò i calli sui polpastrelli, fino a quando manterrò alto l'entusiasmo di fare musica, sarò felice."

"Quel che non è cambiato sono le note che corrono su e giù per la tastiera del basso, e la pelle d'oca che ho ancora quando una nota scivola impercettibilmente nell'altra. L'adrenalina che sale grazie al tripudio della folla, che mi fa sentire come se avessi una mitragliatrice a quattro corde intorno al collo, a due metri di distanza da voi."

"Il mio cuore batte forte. Non c'è momento migliore di questo, quello in cui sto per salire sul palco e sento che il futuro mi appartiene. Ancora una volta è così."



Libro

Foto da qui

Disclaimer/Disclosure: Questo prodotto è stato acquistato da Connor a scopo di uso personale.




29 ottobre 2012

Slash - Live Report

slash roma

Mercoledì scorso dopo tanta trepidante attesa, finalmente a Roma c'è stato il concerto di Slash al Palalottomatica. Erano anni che desideravo assistere ad una sua esibizione live, e quale occasione migliore di questa? Il suo ultimo CD che è stato pubblicato Apocalyptic Love (qui la mia recensione) è a dir poco fenomenale. 
Il palazzetto era pieno fino a traboccare ed è facile capire perché: Slash ha mosso i primi passi nella carriera di musicista di fama mondiale con la band Guns 'n' Roses negli anni '80 per poi proseguire con band del calibro di Slash's Snakepit, Velvet Revolver quindi nella carriera solista affiancato sempre da eccelsi musicisti. Ha sempre collaborato con artisti di successo, tra i tanti si possono citare Michael Jackson, Lenny Kravitz, il compositore Clint Mansell e tanti altri cantanti pop.


Dunque, ad accompagnarlo in tour la band che ha inciso con lui questo nuovo album ovvero Myles Kennedy alla voce (anche cantante degli Alterbridge) e la band The Conspirators.



Non posso che ripetere che l'acustica di questo palazzetto romano è terrificante, orrenda, soprattutto per ciò che riguarda la voce e gli echi che si formano all'interno della struttura.


Memore della performance di esattamente un anno fa di Kennedy con gli Alterbridge in un'altro sito, dove la sua voce veniva fuori dagli impianti in maniera decisamente migliore, posso dire che in questa situazione non si sentiva pressoché quasi nulla. Ed è stato un vero peccato perché le qualità che ha lui nel cantare sono solo a pochi, anzi a pochissimi.

Comunque al di là dei problemi di acustica non derivanti dalla loro prestazione, io direi che il lavoro fatto da questi 5 artisti sul palco è stato eccelso, il modo di interagire con i fans è stato più che caloroso ed erano sempre in cerca del nostro abbraccio, della nostra energia e del nostro calore, e la scaletta è stato un variopinto assortimento dei pezzi più belli della carriera di Slash dai Guns 'n' Roses ad oggi. Eccola qui:



1- Halo
2- Nightrain
3- Ghost
4- Standing in the Sun
5- Back From Cali
6- Mean Bone
7- Civil War
8- Rocket Queen
9- Apocalyptic Love
10- Far and Away
11- We’re All Gonna Die
12- Out Ta Get Me
13- No More Heroes
14- Starlight
15- Anastasia
16- You’re a Lie
17- Sweet Child O’ Mine
18- Slither
19- Welcome to the Jungle
20- Paradise City

Il bis consisteva negli ultimi due brani, un bel regalo, oserei dire, visto che sono due dei brani più suonati nella storia dell'hard rock ancora oggi; e pensare che sono stati pubblicati nel 1987.

Bene, con questo è tutto.

Keep on rocking!


xoxo Connor

Foto Poster Evento Concerto Slash



18 giugno 2012

Apocalyptic Love - Recensione

apocalyptic love

Guns 'n' Roses, Velvet Revolver, Slash's Snakepit... questa la carriera di Slash con le bands; da solista ha creato due album, due capolavori, il primo con alla voce degli ospiti d'eccezione come Ian Astbury, Ozzy Osbourne, Fergie, Myles Kennedy, etc..., il secondo, appena uscito, con alla voce solamente Myles Kennedy, appunto, solamente Myles KennedyPosso confessare che era un mio sogno questo? Sentire tutto il nuovo album di Slash cantato da lui?

Scossa al primo ascolto, la chitarra raw di Slash c'è sempre, i suoi riff catturano sempre e la sua capacità compositiva è sempre aggiornata, evoluta ed accattivante. Quanti anni ha Slash ora? Non si dice, potrebbe averne 17 se si guarda lo spirito come potrebbe averne 1 milione se si guardano le sue esperienze di vita, dipende dal punto di vista, ma la cosa importante è che con i suoi album non sta sbagliando un colpo. Ogni pallottola che spara va a segno, e fa anche centro. Dietro la produzione c'è il nome di Eric Valentine già produttore di Slash, Good Charlotte, Queens Of The Stone Age, per capirci. Per quanto riguarda il resto della band, alla batteria, come nell'album precedente c'è il canadese Brent Fitz, che precedentemente aveva già collaborato con personaggi come Vince Neil e Gilby Clarke, tra gli altri, e al basso c'è Todd Kerns, anche lui canadese, alla prima prova con Slash e compagni. 


Le mie songs preferite? Una tira l'altra, come le ciliegie... "You're A Lie" seguita da "No More Heroes", poi arriva subito "Halo" e poi un po' più avanti sulla track-list del CD troviamo "Anastasia", che prima di arrivare al rock di default che è il filo rosso di tutto il CD, inizia con una parte di chitarra acustica. Io lo chiamerei un poker perfetto! Ovviamente da ascoltare col volume molto, molto alto. Rock on!

xoxo Connor


CD                          Doppio Vinile
        


Foto da qui


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28 maggio 2012

Choice Of Weapon - Recensione

choice of weapon

Finalmente è uscito! Finalmente è tra le mie mani da qualche giorno, lo sto aspettando da quando è stata annunciata la sua uscita diversi mesi fa e sono stata scalpitante nell'attesa!
La mia lunga, anzi, lunghissima attesa è stata premiata, sì perché fin da subito dico che l'album che tanto aspettavo mi ha colpita direttamente al cuore. Piaciuto, piaciuto, piaciuto subito.

Partiamo dall'inizio: la line-up della band è la stessa che vediamo e sentiamo dal 2005, quindi la stessa del precedente album "Born Into This" pubblicato nel 2007 che vede ovviamente Ian Astbury e Billy Duffy rispettivamente alla voce e alla chitarra, poi John Tempesta alla batteria e Chris Wyse al basso.


Le canzoni contenute in questo album sono 10 e come in ogni album i The Cult hanno avuto la capacità di creare qualcosa di unico, nuovo, ma legato indissolubilmente al loro stile che da oltre 20 anni li mantiene tra le migliori band rock del panorama mondiale.
In questo rock diretto e reale non mancano linee gotiche e spirituali che contraddistinguono sempre il loro stile, soprattutto nei primi album e che sono una prerogativa apportata da Astbury.
La sua voce è sempre la stessa, magnetica, bella e resa ancora più accattivante dal fatto che ora si lascia sentire ben matura. E' Ian Astbury, è lui, è reale.
La chitarra di Duffy a sorreggere tutto questo rock, la sua versatilità in suoni e tecniche è insieme alla voce di Astbury il tema principale di questo album.

"Choice of Weapon" quindi, non mi rimane che dire, è un lavoro eccellente, completo, di stile, da non dimenticare che alla produzione ci sono Chris Goss e Bob Rock già produttori l'uno dello stesso Astbury, Queens of the Stone Age, Kyuss, l'altro di Metallica, Motley Crue, Aerosmith, Bon Jovi, gli stessi The Cult
.

Le mie canzoni preferite dell'album? Al momento senza dubbio le due di apertura "Honey From A Knife " e "Elemental Light" e l'ottava traccia "Lucifer".
La versione che ho acquistato io dell'album è la deluxe edition e contiene anche un altro cd con 4 brani risalenti al 2010 che non sono altro che le canzoni contenute in un Ep uscito allora e prodotto dallo stesso Chris Goss.
Nella speranza di poterli vedere presto nuovamente nella versione live, la Connor si sta riempiendo l'anima con questi brani meravigliosi.

Rock on!


xoxo Connor




CD                          Doppio Vinile
        


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Disclaimer/Disclosure: Questo articolo è stato acquistato da Connor a scopo di uso personale.



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